Libellum de optimo genere oratorum, frontespizio |
“Ho tradotto da oratore (orator), non già
da interprete
(interpres) di un testo, con le espressioni
del pensiero,
con gli stessi modi di rendere questo, con un lessico
appropriato all’indole della nostra lingua. In
essi non ho
creduto di rendere parola con parola, ma ho mantenuto
ogni carattere e ogni efficacia espressiva delle parole
stesse”.
Marco Tullio Cicerone, Qual è il miglior oratore (Libellum
de optimo genere oratorum), traduzione di Galeazzo Tissoni, in S. Nergaard
(a cura di), La teoria della traduzione nella
storia, Milano, Bompiani, 1993
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